mercoledì 13 agosto 2008

Cantando

Tempo addietro (14 aprile 2008) avevo pubblicato altrove questo post. Mi permetto di riproporlo anche qui, dato che il luogo mi pare più adatto.... e mi scuso se qualcuno (ma non credo ) avesse già avuto modo di leggerlo.

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Se per caso qualcuno si trova a passare di qui, beh, voglio provare a raccontare cos'e' cantare, e anche come io lo vivo... ce la faro'?
Sinceramente mi prende il terrore. Come si spiega CANTARE! ?
Forse con un movimento che senti dentro, e non sai nemmeno tu cosa sia, come il respiro che sale, come una vibrazione che cresce.... si, certo, ma chi lo alimenta, cosa? E' il cuore che comanda "la gola", e solo quando questo avviene, "vale".
Cantare non e' emettere dei suoni dalla bocca, intonati o stonati, oh, no, cantare non e' mica quello! Cantare e' quando non ne puoi fare a meno, quando ricacci indietro la voce, come se tu potessi farlo, e lei torna prepotente, magari come un lieve soffio, come un pianto, come un sorriso, come un grido, come lo scoprirsi di ciò che di solito sta nascosto, come un velo che scivola via lento, lungo, continuo....
Come qualcosa che ti prende dentro, alla bocca dello stomaco, ma anche alle mani, alle braccia, ai piedi, e capita che tu ti muova per spiegare a te stesso, prima di tutto, il senso di quello che canti, oppure che tu stia fermo, immobile, ad ascoltarti cantare, come una medicina preziosa, dolce, densa. Immobile, per non spezzare l'incanto, la meraviglia. Immobile, perche' magari e' possibile che il tuo canto ricada su di te come pioggia, e non ne vuoi perdere nemmeno una goccia, ed essere rigenerato, ricreato, ricostruito, rinfrancato.

Alcune sere fa, poi, al coro dove da poco vado a cantare, il maestro ha pensato bene di mescolare le voci, e io mi sono trovato a cantare, io tenore, con un contralto a sinistra ed un soprano a destra. Non e' stato come sempre. Non e' stato "fare la propria parte" ma un godere infinito dell'insieme delle nostre voci, sentirle goccia a goccia, proprio, meravigliarsi di quest'armonia, di questo svolgersi intorno a me e con me di qualcosa che sapevo esistere, ma non conoscevo.E' stato come il veloce correre delle nuvole, come il muoversi dell'erba alta sotto la spinta del vento, come l'improvviso splendere del sole dopo un temporale, come tuoni e lampi.....Bello come sentire che si e' parte di qualcosa, sentire che il mio cuore, e il tuo, e il tuo, sono indirizzati nella stessa direzione, e raccontano visioni diverse dello stesso paesaggio.
Bello quasi da piangere.


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Molte volte sul mio blog ho parlato della musica, di come mi entri nel sangue, di come mi curi ogni male.

E cantare... vogliamo parlarne? Cantare è quello che dici tu, ed è felicità: solo che io non sono un soprano, né un contralto, né.. insomma, è meglio che canti quando sono da sola (per quanto dicono che sia intonata, è solo il fiato che non mi regge): questo è l'unico motivo per cui non amo in certe circostanze dare passaggi, perché l'automobile è uno di quei posti in cui finalmente mi posso sfogare, e cantare, cantare, cantare a squarciagola...

Brandy ha detto...

Tenore... giusto per collocarsi da qualche parte. Il coro è diviso in quattro sezioni -soprani, contralti, tenori, bassi - ma a livello amatoriale non si intende davvero di avere l'estensione tipica di ciascuna voce. Diciamo di avere una voce "circa" soprano ecc. ecc.
Per cui tutti hanno il diritto di cantare, e certo che la gioia di cantare da soli (e tantopiù se uno riesce ad accompagnarsi con uno strumento) è grande, e uno si fa compagnia, ma anche il cantare insieme, gustare le voci che si fondono, cercare la bellezza in quello che si fa, ecco, mi pare davvero bello.
E, mi ripeto, e ti confermo, il tutto è una grande, potente medicina.
Ma credo che avremo occasione di riparlarne.

Eliduin ha detto...

letto e partecipato!!! :)

Brandy ha detto...

Confermo!

lafavolabreve@gmail.com ha detto...

ce l'ho fatta brandy! e ti ho messo fra i friends...

Brandy ha detto...

TRoppo buona, Mat! Grazie!