domenica 15 novembre 2009
Trasloco
martedì 10 novembre 2009
Prayer.
Make of our hands one hand,
Make of our hearts one heart,
Make of our vows one last vow:
Only death will part us now.
MARIA
Make of our lives one life,
Day after day, one life.
BOTH
Now it begins, now we start
One hand, one heart;
Even death won't part us now.
Make of our lives one life,
Day after day, one life.
Now it begins, now we start
One hand, one heart,
Even death won't part us now.
lunedì 9 novembre 2009
Il colore del mare
A volte si sentono discorsi... mah, veramente, mi viene il dubbio...
martedì 3 novembre 2009
Promesse da marinaio.
1 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
mercoledì 21 ottobre 2009
Riflessioni allo specchio
martedì 29 settembre 2009
Mosè e il numero 38 di via XX settembre
sabato 26 settembre 2009
Prima
martedì 15 settembre 2009
Ai miei amici
domenica 30 agosto 2009
Primo giorno di scuola
Ecco qui, stavolta comincio proprio dall'inizio. Martedì prossimo riapre i battenti la nostra scuola (beh, insomma, la scuola che io altri amici frequentiamo), la PRATO GOSPEL SCHOOL.
mercoledì 29 luglio 2009
Dal 3 novembre al 28 luglio
Adesso ci vuole questo!
mercoledì 15 luglio 2009
Quando, in caso di necessità....
E' quando ti accorgi di essere più indifeso, o perchè senti le tue difese sgretolarsi, oppure perchè tu stesso lasci le tue fortificazioni, le tue mura, i tuoi fossati, i tuoi cancelli, le tue torri merlate, il tuo sicuro rifugio... è proprio allora che puoi sentire dentro di te qualcosa di nuovo, di forte, di terribilmente forte, e non sai se sia un grido, un canto o un silenzio, se sia come una lama che ti strazia, una lancia che ti colpisce, sicura, da lontano, o uno schiaffo che parte da un passo davanti a te. Non sai se sono parole, o se è soltanto il sibilo del vento, qualcuno che vuole che tu dorma, o anzi, che tu stia ben sveglio. Non sai se sia una carezza, o un bacio, una foresta in fiamme o un gelido ghiacciaio. Non sai se sia un riposo, o una fatica, sai soltanto che non puoi sopportare, non un minuto di piu', e devi trovare il modo di dire cosa sia, di gridare, di reagire, e conoscere tutte le lingue del mondo, e sapere tutte le musiche del mondo, che sappiano far uscire fuori quello che dentro non riesci a far stare...
sabato 20 giugno 2009
Improvviso.
Sei tu, che ti danno fastidio i gesti falsi, preparati. Quando vedi un conoscente che si avvicina, e già da 5 metri di distanza comincia ad alzare il braccio sinistro, come se arrivare alla mia spalla dovesse essere una grande fatica, un arduo impegno, un gesto imposto da una volontà ferrea. Un abbraccio programmato, pensato ancora prima di arrivare "a portata".
Che me ne faccio, pensi, che me ne faccio? Un abbraccio non è una cosa qualunque, un gesto di circostanza. Non riesco a viverlo così, non ce la faccio. Così come mi addolora un abbraccio respinto, un abbraccioo che vorrei dare, ma non posso, e magari con un gesto così semplice vorrei dire molto più di quello che riescono a dire le parole. Un abbraccio è bellissimo.
Proprio per questo a me occorre tempo, forse è che sto invecchiando, o chissà cosa, non lo so. Sto diventando riservato, vivo male certi momenti, che ci vuoi fare, così è.
Ma mi commuovo per un abbraccio che vedo. Penso alla forza che si sprigiona in quel momento,, al calore, all'affetto, e a tutto quello che si vuol significare, e non sempre importa dirlo. Perchè è come volersi compenetrare nella vita dell'altro, un far capire che ci sei, così come le tue braccia si stringono alle spalle del tuo amico, della tua amica, così vorresti che i tuoi pensieri prendessero il volo, che il tuo cuore prendesse il volo, per stare sempre con la persona che abbracci.
Ci sono muri che non so abbattere, e sebbene mi facciano soffrire, me li devo tenere.
La mia lezione - gratuita - l'ho ricevuta una notte di metà novembre.
Una nuova conoscenza, la terza volta che ci vediamo e alla fine parliamo delle cose che riteniamo importanti, ci lasciamo un po' coinvolgere dalle parole, forse diciamo di più di quello che avremmo voluto, di quello che avremmo mai immaginato di dire. Dieci minuti di parole in libertà, e poi tempo di salutarci.
"Buonanotte, ci vediamo" "Buonanotte". Mi avvio verso la mia auto, ho fatto pochi passi, sento chiamare il mio nome, torno indietro. "Dimmi, cosa c'è?" "Ti volevo abbracciare".
Meraviglia, in quel momento, ma ho capito. Non sempre i miei tempi sono i tempi giusti. A volte bisogna fidarsi, e non dare niente per scontato. E mi domando: a chi mi ha abbracciato, quella sera, quanto coraggio è servito?
E' venuto poi il tempo di spiegare, o di cercare di spiegare, perchè non è semplice. Ancora oggi siamo un po' stupiti.
Per quanto mi riguarda, per una volta le regole si sono rovesciate. Pensavo che un abbracio fosse come una certificazione di un dato accertato, di un'amicizia consolidata. Stavolta, invece, è stata una porta che si è aperta, un'amicizia che è nata.
Una cosa preziosa.
sabato 13 giugno 2009
Dona nobis pacem
Il cielo lo sa che abbiamo bisogno di pace, che abbiamo bisogno dell'amore di Dio per andare avanti, e non solo che non ci sia guerra, ma che possiamo sentire dentro di noi quel senso di completezza, di dono perfetto, quel senso di rinnovamento continuo, di sentire quando abbiamo sete lo scorrere delle acque tranquille, quando abbiamo paura la presenza del Padre, quando ci sentiamo soli la presenza di Gesù accanto a noi. Di capire che le persone sono davvero un dono per noi....
Un grazie davvero sentito a tutti quelli che hanno condiviso con noi questa esperienza: il maestro Nehemiah Brown, Leandro, il nostro "Coach", ogni singolo corista, Silvia, Francesco, Giuseppe, splendida famiglia, gli altri cori partecipanti, tutti coloro che hanno collaborato in qualche modo a queste due splendide serate, e coloro che sono intervenuti, che ci hanno ascoltati, che hanno battoto le mani con noi, che hanno cantato, che hanno riso, che si sono commossi.
Lord, we pray, dona nobis pacem!
mercoledì 10 giugno 2009
Questo è il testo della canzone che canteremo insieme, la canzone attraverso la quale abbiamo conosciuto Giuseppe, la canzone che ci ha aiutati a volergli bene.
veglia sui bambini
dacci il pane nostro, Dio;
che il tuo Regno venga
che la volontà si compia, la tua,
in questa terra.
La mia preghiera è tua,
sorridi ed è poesia per me, per me...
Padre ascolta la nostra voce e luce
nel dolore segui sempre i figli tuoi
fa' che la sua forza alimenti la speranza,
perdona chi non comprenderà.
Las mia preghiera è tua,
sorridi ed è poesia per me, per me...
Liberaci dal male, liberaci dal male,
Amen, amen!
[testo di Sandra Von Borries]
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(la foto è tratta dal sito della Fondazione Giuseppe Tomasello Onlus .
I contenuti di questo articolo sono comunque soggetti ad approvazione della Fondazione Giuseppe Tomasello Onlus, la quale potrà in ogni momento richiedere la cancellazione dell'intero articolo o di parte di esso)
sabato 6 giugno 2009
It rains, again
Avevo un appuntamento con Sergio, stasera, presso la villa Fiorelli nel nostro parco di Galceti.
Che ve lo dico a fare, il tempo non era una gran meraviglia, avevo lasciato la macchina nel parcheggio fuori dal grande cancello e mi ero incamminato nel parco, lungo il viale.
Eh, si, c'e' sempre una strada da fare, un percorso da accettare. Muoversi. Un passo dopo l'altro.
E' buffo. Sei in macchina, e la pioggia non ti interessa, ma non per questo piove di meno. E' stano, sei nella tua casa e sei circondato di tecnologia, e pare che tutto sia fatto di cemento, vetro, alluminio... ma gli alberi nel parco sono veri, e continuano a crescere, sia che tu li veda sia che tu non li veda....
Insieme a Sergio, presidente dell'associazione della quale fa parte la scuola gospel di cui spesso parlo, c'erano anche Silvia e Francesco, la mamma e il babbo di Giuseppe, per il quale canteremo l'10 e l'11 prossimi.
Ok, anche questa è una cosa strana. Come ho già raccontato, parteciperemo ad un evento per raccogliere fondi in favore della ricerca... si, è vero. Ma io so che canterò per Giuseppe.
.....
A volte ci facciamo intorno un muro di... insensibilità? no, non credo. Penso proprio che ci tappiamo le orecchie, che non vogliamo sentire, che non vogliamo lasciarci ferire dalla verità... da quegli eventi che potevano averci toccato direttamente, e non l'hanno fatto, da quelle spade affilate che chissà come siamo riusciti ad evitare.
Bisogna dire, però, che a volte ci passano davvero vicino. Così vicino che sentiamo lo spostamento d'aria....
La mia figlia maggiore era una bambina quando volò due piani di scale... bel volo, non c'e' che dire, e gli effetti potevano davvero essere terribili. Ma è andata bene, Qualcuno ci ha messo una mano....è andata bene, incredibilmente.
...
Ieri sera tornato a casa dopo aver scansato vari inizi di pioggia, sono riuscito finalmente a trovare, nel sito della Fondazione Giuseppe Tomasello Onlus, la sezione video...
Purtroppo - o forse per fortuna, non so - a volte le parole finiscono. Io non so cosa dire, come dirlo, e non so spiegarlo nemmeno a me stesso, e riesco ancora a piangere, senza vergogna.
Si, canterò per te Giuseppe. perchè nessuno chiuda gli occhi di fronte al male che non gli è toccato, perchè nessuno si giri dall'altra parte pensando che per fortuna lui non c'entra. Per tutti quelli che non vogliono lasciarsi ferire dalla verità, per quelli che tengono il volume dello stereo alto per non sentire il rumore di quelli che soffrono.
Canterò per te, ok, e avrò in mente il tuo viso, il tuo sorriso, la tua dolcezza. Rivedrò le coccole dei tuoi genitori, dei tuoi amici, e mi rimarrà dentro il desiderio di darti un bacio, di farti una carezza, di accompagnarti, di stare con te.
Forza, adesso. Bisogna essere pronti.
martedì 2 giugno 2009
It rains
Giugno ci sta facendo uno strano scherzo. Dopo un maggio caldissimo, l'aria si è chiusa in se stessa, tremante, e guarda le nuvole che corrono nel cielo senza posa. Ogni tanto uno spruzzo d'acqua, un turbine di vento...
Sono in casa, porte e finestre chiuse, e sto ascoltando la registrazione della lezione-prova di Nehemiah Brown. Stiamo preparando, infatti, con (quasi) tutti i cori gospel di Prato un evento in favore della Fondazione Giuseppe Tomasello
...ma veramente non me la sento di parlarne. Cerco, insieme agli altri di dare il mio contributo cantando, impegnandomi nelle prove, cercando di far uscire dalla gola quello che sta nascosto dentro. Certo è che le canzoni che stiamo imparando sono davvero molto belle, e il maestro Brown riesce a farcele assaporare davvero, a creare questo percorso da fuori a dentro, e ancora fuori. Capire, assaporare, cantare, condividere.
E allora, emozioni tante, tante davvero... e scusate, ma io sono convinto che le emozioni siano una ricchezza della vita, e non riesco a rifiutarle, a respingerle, a fare il duro, il freddo...
Emozioni tante, dicevo, ma a una cosa non resisto, non resisto proprio.
All'Eliduin, Lilla per gli amici, sorella per me, è stata affidata una parte da solista.
Ogni volta che l'ascolto cantare, non so perchè, mi associo a questa pazza stagione.
It rains.
venerdì 22 maggio 2009
Give glory to God, Saints!
Questa canzone è una cosa strana. Forse ci mettiamo un po' più del previsto a capirla, ad apprezzarne le dinamiche, a mettere insieme testo e melodia, facendoli diventare una sola cosa, come in un matrimonio ben riuscito, "impastandoci dentro", lasciandoci amalgamare, lasciandola entrare dentro di noi, dato che non sappiamo quale sia la strada per entrare dentro di lei.
Eppure, penso che sia quella la strada giusta. Bussare, bussare, ripetere, ripetere; e chiedere:"Per favore, lasciami entrare." Voglio essere io a capire te, e non il contrario".
E continua il nostro lavoro, alla Prato Gospel School, il ripetere, ripetere, ripetere, e forse non è ancora abbastanza, perchè io non sento la stanchezza, la noia... e non uso il noi perchè non mi pare corretto, ma è vero, nessuno si tira indietro. Continuiamo a ripetere, a seguire le indicazioni del Coach, a piegare la testa rinunciando a quello che abbiamo in mente, a cercare una strada comune che ci porti insieme dentro a questo nuovo pezzo.
Il Coach ci aiuta, ci spinge, ci incita a capire il senso di quello che cantiamo, perchè, lo sappiamo, se non capiamo non possiamo cantare, e diventiamo soltanto vuoti contenitori di niente.
Il titolo è un po' un trabocchetto. "Date gloria a Dio, Santi" , per continuare con "He's worthy of the praises" e infine "Lift all hands, Saints" e cioè "Egli è degno di lode, alzate le mani in preghiera, santi!" , come se la cosa non ci appartenesse, non ci riguardasse. Fatelo voi, santi, fatelo voi!
Ripensando a queste cose, a casa, ascolto la registrazione, vorrei davvero farmela passare dentro, sento una grande forza che si sprigiona da noi, mentre cantiamo. E mi torna alla memoria il motivo che sta alla base di tutto. Non abbiamo niente da delegare. Siamo noi stessi "santi di Dio" scelti da lui, separati. Santi.
"Paolo e Timoteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono a Filippi, con i vescovi e i diaconi. " *
Qui i santi non sono quelli dell'iconografia classica, ma sono uomini, donne, bambini, vecchi, sono i credenti, i fedeli, i... chiamateli come vi pare. Siamo noi. Noi in cammino, noi imperfetti, noi peccatori alla ricerca della santità, e per questo già santi. Perchè percorriamo una strada nuova, sconosciuta, piena di mistero, una strada che facciamo andando incontro al nostro Dio, ma anche una strada che facciamo avendo Lui che cammina al nostro fianco, come i discepoli di Emmaus.
Allora, appare chiaro che sono parole che diciamo prima di tutto a noi stessi, è un invito da noi e per noi. Potremmo dire che siamo invitati dal Coach (che si chiama ancora Leandro, cosa pensavate?) a dare gloria a Dio, a lodarlo, ad alzare le mani verso di Lui nella preghiera, nell'adorazione.... e il nostro compito sia quello di invitare coloro che ci ascoltano a cantare con noi, perchè davvero la nostra voce arrivi fino al cielo, e i santi - quelli del paradiso - cantino con noi.
Oggi, proprio oggi che sono passati già 4 giorni da quella registrazione, ascoltando per l'ennesima volta (perchè non si ascolta mai bene, e qualcosa mi distrae sempre) alla fine si sente una voce: "bello!" e un'altra ripete:"bello, davvero bello", e le voci si sommano, "bello" "bello"... non me n'ero accorto, ma mi sono emozionato di questa parola che è corsa sulle nostre bocche, senza che nessuno l'avesse richiesta, evocata. Sì, bello, bello davvero! E un commento, alla fine, sembrava voler dire la meraviglia di questa scoperta, perchè non sappiamo cosa ci ha toccati dentro, ma è successo. Forse, davvero, abbiamo sentito i santi del cielo cantare insieme ai santi della terra.
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*Lettera di San Paolo ai Filippesi 1,1
domenica 10 maggio 2009
Fuori dai denti
Volevo scrivere un post di quelli un po' arrabbiati - con me stesso, ovviamente - perchè quello che è uscito fuori nel post "A noi la tastiera, Prato Gospel School" mi ha scosso molto. E' stata una sorpresa scoprire anche questo desiderio di comunicare, questo mettersi in piazza, abbassare le difese. Scoprire tanta forza, e tanta delicatezza.
Sono orgoglioso di avere amici così.
Sono grato verso tutti e ciascuno di loro.
Non trovo davvero le parole che vorrei. Pazienza. E' ora che impari ad averne.
sabato 25 aprile 2009
A NOI la tastiera, Prato Gospel School!
Il Coach è sempre il Coach e ogni suo desiderio è un ordine (che ruffiano che sono!). Il titolo è cambiato, come richiesto. Mi sa che questo comporterà anche qualcos'altro, che volevo vedere di evitare.... ma insomma..... mica si può dirigere tutto, no? E poi mi piace la piega che ha preso!!! :-)
IN ATTESA... (by DieMme)
Aspetto con ansia che scriviate qualcosa.
Aspetto con ansia, perché sarei voluta esserci, ma non c'ero.
Oh, Fabio…….!! Dovresti saperlo: se non scrivo.. è perché devo ancora digerire qualcosa che non va’ giù.
Il concerto.. già, IL concerto.
Io l’ho vissuto in maniera davvero strana. Sono arrivata in chiesa con già un peso sul cuore: io e Bj avevamo litigato ancora una volta, i soliti motivi degli ultimi tempi. E già sentivo come sarebbe andata a finire: infatti, poi , lui non è venuto.
Le ore di prove le ho passate come in un altro mondo: ho cercato di concentrarmi, di stare attenta alle variazioni da fare, in particolare sulle canzoni che per 4 anni ho eseguitoin modo diverso…. E vedevo voi tutti, eccitati, felici, contenti, che vi facevate forza e coraggio, che ridevate… ed io con voi, certo. Ma la nuvola persisteva. E per far finta che non esistesse, cosa meglio di impegnarsi a fondo, di dirigere la voce ed il fiato nel modo più giusto, di godere nell’ascoltarmi fare quei falsetti che non mi sarei mai aspettata di emettere…
E quindi come puoi pensare che mi sentissi, quando, tornata inchiesa, sapevo con certezza che BJ non sarebbe venuto? Ecco come ho vissuto il concerto: con un’aspettativa, che regolarmente non si è realizzata…
Però c’è stato qualcosa, e questo non lo posso scordare. Quando Leandro ci ha presi per mano, abbiamo rivolto una preghiera a Lui, e poi siamo entrati… improvvisamente… come dire? Forse l’animale da palcoscenico si è impossessato di me… o forse, finalmente, ho sentito l’emozione, quella vera, quella forte, quella che nasce ogni volta che condivido QUELLA esperienza: cantare. E quel magnifico NEVER ALONE, un altro “Lilla’s anthem”, un altro modo di farmi sapere che Lui troverà un modo per farmi capire ed imparare e migliorare ed amare nel modo più giusto… e l’Amazing Grace, che sale (e la sbaglio sempre) seza cura, senza regola, ma che ti prende lo stomaco e ti fa quasi urlare WHAT A JOY DIVINE, LEANING ON THE EVERLASTIN ARMS!!! E tutte le altre, certo, ma come dimenticarsi dela faccia soddisfatto del coach, delle lacrime della Mascotte, delle risate del pubblico (anceh delle arricciate di naso di chi sappiamo NOI), e del calore provato a stare TUTTI insieme con lo stesso scopo?
E poi via: voi a mangiare tutti insieme, a condividere la gioia. Io a risolvere i miei guai. Risolti, ovvio, qualche dubbio che io non riesca a trovare i compromessi? Solo che.. a volte.. le nuvole sono così spesse… che è proprio difficile sentire il calore di QUEL raggio di sole…eppure lo vedi, eppure ne senti il profumo… e solo quando capisci di non averne goduto appieno, ecco, arriva il cd.. e senti che quando la musica viene dal cuore non c’è nuvola che tenga, il risultato è un calore ed un abbraccio che non si può scordare!
Grazie, PGS!!!
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IL RACCONTO DI PAOLA
E via...e si ritorna alla sera di Pasqua..al nostro debutto!!! io sono superemozionata..ma siamo tutti insieme, ci prendiamo per mano e preghiamo l'unica persona in grado di guidare le nostre voci ed i nostri cuori!!
Incredibile come certe canzoni che mai sono riuscita a prendere alla prima...mi vengano cosi' facilmente, quasi senza forzare niente...
Spero che questa sia solo la prima di una lunga serie di emozioni cosi'!!!
Lo sguardo, con quella gioia quasi incontenibile del "coach" dà una grande forza : allora qualcosa di buono riusciamo a farlo!!
Ma si che lo facciamo!!! Solo il fatto di riuscire a trasmettere ad altri queste bellissime parole, che ti guidano anche nei momenti piu' difficili, quando, come dice Lilla, le nuvole si addensano... Io lo so...tutti lo sappiamo: c'é sempre quel raggio di sole che con una forza incredibile, incontrollabile, riesce a passare anche dalle nubi piu' dense e riesce a farci sorridere guardandoci l'un con l'altro, mentre, avendo il coraggio di prenderci per mano, quando pochi riescono a farlo senza prima controllare di avere accanto la persona "giusta"...e insieme gridare: NEVER ALONE...I DON0T HAVE TO WORRY 'CAUSE...I'M NEVER ALONE!!!
Grazie a tutti
Paola
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IL POST DELL'YLE
Però, anche se magari non ci so fare con le parole tanto quanto te (che riesci a esprimere quello che tutti noi siamo sempre riusciti solo a pensare) credo che ti possa far piacere vedere che qualcuno ha apprezzato la tua iniziativa (che a me è sembrata davvero ganza!!!). Sai, mi ci vorrebbe un altro post solo per spiegarti perché non vorrei pubblicare questo…e quindi sorvolo e incollo direttamente tutta quella parte di post che era in giacenza da quando hai proposto “A voi la tastiera” e torniamo quindi a più di una settimana fa………..
Se devo dire la verità questo è il primo vero post che faccio…ci voleva proprio una cosa grande su cui scrivere per convincermi a farne uno! Però quando ho visto il tuo messaggio ho pensato subito che lo dovevo fare…e infatti sto scrivendo adesso che il mio orologio segna
inesorabile la mezzanotte passata e la mia sveglia non si sposta dalle 6 in punto. Ma basta parlare di me…anche perché…tutti i lunedì sera e ogni volta che stiamo insieme noi della Prato Gospel School, non c’è un me, un te, un lui o un lei ma c’è solo un unico grande e gigantesco NOI. E non puoi fare a meno di sentirti così, non puoi schivare quel senso di unione né con la diffidenza né con lo scetticismo…perché non ci sono armi più potenti di questa... È inevitabile. Anche se non volessi, saresti comunque avvolto da quell’abbraccio di cui tu tante volte hai parlato tu e che io personalmente credo sia il modo che ha il nostro Signore per farci sentire che anche a lui piace quello che stiamo facendo…(e anche parecchio!!)
Altrimenti non riuscirei a trovare (o forse neanche vorrei) una soluzione razionale a quella sensazione di pace, gioia, vita che si sparge nell’aria quando il PGS è insieme….e sto parlando del concerto tanto quanto che del lunedì…
Certo è che….il concerto è stato proprio una bomba…...ma almeno da parte mia il bello è stato che non sembrava nemmeno di essere ad esibirsi davanti ad un pubblico. Stavamo cantando, ballando, gioendo, ci stavamo emozionando, commuovendo e stavamo ridendo non per quella cosa piuttosto banale (ma che ora va molto di moda ) che è lo show….tutto quello che facevamo lo facevamo INSIEME e credo in gran parte per rendere il favore a qualcuno di molto più grande di noi, che ci ha dato la possibilità di fare quello che abbiamo fatto. E questo è, secondo il mio piccolo punto di vista quello che ha fatto la differenza…
Da quando ho cominciato a cantare io, ho fatto presto conoscenza (quasi amicizia) con il Gospel,ma credo di essere riuscita a capirlo davvero solo da quando conosco tutti voi e “canto- prego” con tutti voi…e quindi da una parte vi ringrazio perché ho capito tante cose e so che tante mi restano ancora da capire…
Ragazzi siamo mitici!!!
Non mi resta altro che aspettare intrepida il nostro prossimo concerto sperando di poter far capire sempre a più persone che noi non vogliamo nulla di che, ma solo trasmettere un po’ di tutta quella felicità ed energia che da noi…come si direbbe in toscana…straborda!!!
Vi saluto…e anche se un po’ a fatica ringrazio Brandy per questo spazio che mi ha concesso…
Ciao a tutti
-Y-
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COMUNIONE. (by the Coach)
Quanto costa mettersi a faccia a faccia con sé stessi ? Lo abbiamo assaggiato un pochino ieri sera. Un prezzo alto…molto alto…molto altissimo.
Questo post non doveva esistere per rimanere coerente con me stesso: non condivido me stesso con gli altri…non mi interessa…chi mi vuole bene mi cerca, ed allora mi apro…cosa mi interessa di parlare di me agli altri di mia spontanea volontà ?
E poi arriva un post, uno di quelli sentiti, di quelli che proprio non ti immagini, dalla persona che forse mettevi in discussione…e tutto si illumina…tutto trova il suo posto in mezzo a tutto quello che comunque era già lì, a portata di cuore…alla distanza di poche parole che non hai comunque il coraggio di dire.
Devo essere sincero…l’idea di Fabio è stata veramente geniale e per questo lo ringrazio, però io l’avevo letta per quello che c’era scritto: “A voi la tastiera”…infatti proprio a VOI…io me ne ero tirato fuori per i motivi già detti. E poi un post tra capo e collo ah ah ah J ed allora capisci che non ci sono motivi per porre un muro, ma che siamo in tanti dallo stesso lato del muro (alla faccia di chi non ci vuole bene)…perché è questo il segreto del PGS…ci vogliamo bene e tanto.
Mai lo avrei immaginato 6 mesi fa…credevo di dover solo insegnare…insomma è una scuola e credevo che quello sarebbe rimasto ed invce… è nata una vera e propria Comunione. Esatto questo per me è la scuola: la mia Comunione settimanale, con tutti voi e con il nostro Signore che tanto ci ama e ci benedice in questa avventura.
Bellissimo quello che ha detto la Paola…noi ci prendiamo per mano senza guardare a chi siamo accanto e questa è vera Comunione per me. Nessuna differenza tra noi che siamo tutti Figli nella stessa maniera (we’re all a part of God’s body). Le canzoni sono il mio modo di parlare di me agli altri, a me stesso ed a Lui…penso che si sia intuito, ed è per questo che ci tengo tanto a che riusciamo a farle in un certo modo e per lo stesso motivo vi ringrazio dal profondo del cuore per la fiducia che mi date e l’abbandono che avete nei miei confronti perché spesso di questo si tratta... l’abbandono ah ah ah !!!!!!!!! Lo faccio sempre prima di ogni concerto…gli altri a dire merda merda merda ed io da solo come uno scemo a dire: “Signore cerca di parlare attraverso la mia voce, se non parli tu io non ho nulla da dire” (non sono un cristiano praticante modello e credo si sia capito…non parlo mai del vangelo etc etc. perché sono abbastanza ignorante).
Questo è ciò che dico ogni volta ma stavolta tenevo per mano il mio gruppo e non ho chiesto di parlare attraverso la mia voce, ma attraverso la NOSTRA e lui come un fiume è passato ovunque non c’era una diga…già…e forse anche dove c’era ih ih J
Per me il concerto è stato il completamento del percorso che abbiamo iniziato insieme, un’occasione di gioire insieme della nostra amicizia e della benedizione che Dio ci ha concesso oltre ovviamente a ripagare l’impegno che ci avete messo in questi mesi. E’ stato un modo per fare Comunione anche con chi di noi sapeva poco e niente. Tutti hanno partecipato col cuore a quello che abbiamo cantato…è stato abbattuto anche il muro della lingua…come possono le vecchine piangere se non capiscono cosa diciamo? ? ? Io non lo so ma è successo.
I brani al posto giusto, i movimenti al posto giusto (con gli errori da debutto che mio malgrado ci stanno ah ah ah)…. quelli che di Lunedì sembravano limiti invalicabili però sono stati scavalcati al volo e poi……..poi 3 parole di una bambina…3 parole da bambina…ma che dico ? ? 3 parole da adulta e da persona che forse ha capito più di molti adulti seduti sulle panche…e poi lacrime, gioia, emozione, tensione perché anche quella era bella presente.
Questo spero sia il messaggio che continueremo a portare: un messaggio di gioia e di Comunione.
Per cui vi ringrazio nuovamente col cuore, che ormai è a cielo aperto, e ringrazio il Signore per il regalo che mi/ci ha fatto.
Un abbraccio dal Coach
PS: Suggerisco di cambiare il titolo in “A NOI la tastiera” ih ih ih !!!!
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IL DINOSAURO (by Fabio)
Oddio, è proprio difficile scrivere questo post!
Magari uno si illude che il passare del tempo aiuti, Che la carne viva riesca nuovamente a proteggersi, ad allentare la sensibilità, ma non è così. E' come se la ferita (se di ferita si tratta) fosse tenuta aperta, viva, e la medicina del tempo ancora fosse inutile, o quasi dannosa.
Perche' sento dentro di me che continuamente nuova legna viene portata per il falo', che il tempo del cuore viene sempre accelerato, e leggi parole che soffiano sulla fiamma... ma cosa importa, ormai non è più tempo per la paura di bruciarsi....
E' una storia strana, proprio strana, nella quale pensi di essere una specie in via di estinzione, una specie di dinosauro che si lascia scivolare verso l'ultima glaciazione, e sai che a questo non c'e' rimedio. Quelli come te, ormai, non sai più riconoscerli, tanto che pensi di essere l'ultimo della tua specie, come uno scherzo del destino, un relitto vagante in un mare che non riconosci, che non hai mai navigato.
Tutti sicuri, intorno a te, tutti col motore acceso e il serbatoio pieno, tutti con le vele spiegate, e l'àncora venduta al banco dei pegni, che non serve a nessuno. Tutti sicuri, intorno a te, di quello che verrà, sicuri che sopravviveranno al domani, anzi, vinceranno il tempo, lo faranno loro servo.
A te è rimasto solo di aggrapparti al primo scoglio che trovi, anche se pare inadatto. Non puoi permetterti di meglio. Inutile che tu stia a discutere se l'avresti voluto orientato in un modo o nell'altro, inutile.
......
Sullo scoglio,. che si chiama Prato Gospel School, non sei solo. Piano piano te ne rendi conto, devi darne atto. Non sei solo. E piano piano ti accorgi che devi dividere con altri quello che il Mare ti mette a disposizione, quello che portano le onde, cio' che, come te, sta aggrappato con tutte le proprie forze a questo scoglio... a questa casa.
E succede, succede che ad un tratto te, che ti sentivi così diverso, così perduto - e per questo così speciale - senti dire dai tuoi vicini di sorte parole che tu stesso avresti voluto dire...parole che pensavi di aver solo cantato, con loro, o forse ti sentivi così superiore, così diverso, come se tu solo fossi fatto di carne, e gli altri di pietra, come se tu solo sentissi il fuoco, e gli altri il gelo.
... Ma siamo tutti immersi nello stesso Mare, e questa è l'unica cosa che conta, Mare che è vita, forza, salvezza.
Quando non te lo aspetti poche brevi chiare parole, e tu sai che le hai anche cantate, ma forse non le hai mai dette, non le hai mai sentite come la tua àncora, la tua salvezza, la tua speranza appena nata.
"I need you, you need me.
We're all a part of God's body.
Stand with me, agree with me.
We're all a part of God's body.
It is his will, that every need be supplied.
You are important to me, I need you to survive.
You are important to me, I need you to survive.
I pray for you, You pray for me.
I love you, I need you to survive.
I won't harm you with words from my mouth.
I love you, I need you to survive.
It is his will, that every need be supplied.
You are important to me, I need you to survive.
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....Non devi nemmeno perdere tempo ad asciugarti gli occhi... magari è stato solo uno spruzzo di un'onda un po' più forte, solo acqua salata.
Grazie, grazie davvero Prato Gospel School.
Fabio
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STRADE E MOTIVI DIVERSI…… UN’ANIMA SOLA…. (by Arianna)
Come si fa, anzi come faccio….sembrerà strano ma sono in difficoltà nello scrivere ciò che ho dentro riguardo a questo concerto, perché per quanto mi possa sforzare nessuna parola nero su bianco, potrà mai esprimere nella sua completezza tutto ciò che in quella sera ho provato. Per questo sono stata così ritardataria nel fare il post!!Chiedo umilmente perdonoJ
Però prima di parlare del concerto voglio partire da un po’ prima…. Da quando ho deciso di entrare a far parte del PGS e devo dire che si è rivelata una delle decisioni migliori della mia vita… io sono sempre stata molto + che timida nell’ emettere la mia voce, l’ho sempre fatto per conto mio come chiunque può fare sotto la doccia, ma mai e dico mai in presenza di altri, o se lo facevo con un volume rasoterra. Il cugino una volta mi propose di provare a cantare perché con il canto si esprime ciò che si ha dentro, sapeva che non lo avrei fatto tanto facilmente così mi disse “vabbè dai se un giorno aprirò una scuola verrai” e io molto ingenuamente e convinta che non lo avrebbe mai fatto gli dissi SI!!!1 anno dopo il momento era arrivato, la scuola era reale e io…ho affrontato la paura e ho detto si!!! Questo SI mi ha portato da molte parti che mai avrei immaginato…. Ho scoperto che questo coro è arrivato come la manna dal cielo, per molti di noi è capitato in un momento particolare della vita, dove ce ne era assoluto bisogno e come un razzo ti ha sparato dritto dritto verso l’alto, vicino al signore e nel pieno della gioia, quella gioia così particolare che ti fa sentire sempre grato e fortunato e che ti apre il cuore. Ognuno di noi è arrivato al PGS per motivi diversi, ma quando ci ritroviamo tutti insieme a cantare i nostri cuori battono all’unisono, siamo un’anima sola e si sente!!!è straordinario vedere quanto ci vogliamo bene, quanto ci fidiamo gli uni degli altri e quanta forza ci diamo!tutti uguali, tutti sullo stesso piano, niente giudizi ma solo consigli, niente gelosie ma solo una grande famiglia. Famiglia ecco un altro punto dove sono grata al PGS…era tutta una vita che speravo, che sentivo dentro di me la voglia della famiglia riunita e la musica, il signore, ha fatto anche questo, io e i miei cuginetti dopo tanti anni siamo di nuovo insieme, ci siamo ritrovati e sono troppo felice perché gli voglio troppo bene. Ci siamo persi tanto in tutto questo tempo, ma è bello sapere che questo coro ci sta dando la possibilità di recuperare! Il Signore ci accompagna sempre in ogni momento della vita perché quando pensi di essere proprio affondato nella m…. all’improvviso dal nulla spunta fuori una ancora di salvezza!spero che il PGS possa sempre trasmettere alle persone che sono al di fuori a sentirci, tutte queste emozioni perché durante il concerto anche loro fanno parte della nostra famiglia…noi vogliamo solo cantare per il signore e magari rendere partecipi di questa gioia il maggior numero di persone possibile!!Per quanto riguarda il concerto-debutto posso solo dire che io e il cugino il giorno prima abbiamo fatto una cena insieme e ovviamente la nostra discussione è finita sul debutto e solo nel parlare di questo, ci son venuti i brividi e quasi ci siamo commossi, presi da un’improvvisa voglia di cantare!!il grande giorno sembrava non arrivare mai, ma una volta lì, finalmente l’ esplosione c’è stata!!!stupendo vedere la reazione delle persone che hanno capito lo spirito del concerto e stupendo vedere noi tutti soddisfatti e increduli dei risultati…
Stupendo vedere lo sguardo del coach pieno di orgoglio e soddisfazione…
Stupendo sentire le parole di una bambina che con una semplicità devastante ha abbattuto con 2 parole tutte le muraglie che gli adulti si costruiscono intorno al cuore… Stupendi noi che come un’anima sola abbiamo preso il volo e mi sa che qui non si torna + indietro… Grazie di tutto….
------------------------------------------------------------------------------------------------------QUELLO CHE VOLEVO DIRE (by Giada)
E' stato molto emozionante e mi sono divertita tanto!!!
Alla fine mi sono commossa un po'.... Mi sono divertita tanto da rifarlo mille volte.
Tutti sono molto simpatici e gli voglio tanto bene a tutti!
venerdì 24 aprile 2009
12 giorni dopo
Dico la verità, chissenefrega, lasciamolo lì caldo, bollente. E' così che lo sentiamo.
In fondo non poteva essere diverso. Abbiamo lavorato per cinque mesi con impegno e costanza. Giusto che il risultato del lavoro sia prezioso per noi, al di la' della qualità oggettiva della nostra performance.
Parlando delle nostre lezioni, un po' di tempo fa (ormai un bel po' di tempo fa) dicevo più o meno "onde su, onde giù, siamo come spezzatino in mezzo al mare", volendo significare il metodo di lavoro del Coach: non c'e' tregua, non ci si ferma a chiacchierare, a meno che non sia assolutamente necessario. Interruzioni infinite, sulle singole parole, su ogni frase, intonazione, pronuncia, espressività. Se si cambia canzone non si dice nemmeno il titolo, il Coach suona e noi cantiamo. In fondo è semplice. Il Coach non si ferma mai.
Date queste premesse, e dato anche che il Coach - che si chiama sempre Leandro - è un tipino esigente, si può immaginare che ci fosse in giro un po' di tensione, quando abbiamo cominciato a sentir parlare del giorno di pasqua come data per il nostro debutto.
Un po' di tempo fa gli avevo chiesto, al Coach: "ma a noi non ce la fai cantare Total praise?" E, dico la verità, la risposta mi aveva fatto un po' male dentro: "voi non ce la fate, non siete pronti." Ma.... proprio a ridosso del concerto, forse un mese prima, forse meno, saltano di nuovo fuori un paio di brano di quelli che ci fanno tremare dentro, e uno stacco alla fine di uno di questi, quasi uno scherzo, Total praise si affaccia nella nostra vita di corsisti - coristi.
La difficoltà per noi era davvero notevole, e trovarci alla prova generale con questo brano inserito in scaletta non è che ci facesse sentire tranquilli, no, per niente.
Il nostro appuntamento era alle 18 la domenica di pasqua, per fare una prova, scaldare un po' la voce, mettersi calmi e concentrarsi su quello che dovevamo fare.
A me ha fatto uno strano effetto vedere di giorno il luogo che di notte ci è diventato tanto familiare, il bel giardino, gli alberi che nascondono la strada, una bella luce calda, la tranquillità, davvero. Sono andato fuori a fare due passi. E' dal giorno prima che sono completamente senza voce, di cantare non se ne parla proprio, c'e' solo il Coach che dice che non ci sono problemi, che potrò cantare....
Il fatto è che questo concerto per me è importante. Voglio vedere se è vero, se è come penso, se noi - il Coach e la Prato Gospel School - abbiamo qualcosa da dire, qualcosa da raccontare, un messaggio da trasmettere, oppure se abbiamo solo dei brani da eseguire. Perchè, se così fosse, ne sarei davvero deluso. Meglio prendere un disco, andarsene in mansarda, per chi ce l'ha, e ascoltarselo in santa pace.
Stare tre ore insieme, prima del concerto, ci fa bene. Chiacchieriamo, ci raccontiamo speranze e paure, ci incoraggiamo. La tensione sembra allentarsi e.... è già tempo di cantare.
Nel frattempo la voce è tornata, come promesso dal Coach, e già sono più allegro, solo per questo fatto. Posso cantare, canterò. Adesso.
Il nostro gruppo è diventato un bel gruppo davvero. Ci sentiamo forti, insieme, ma anche bisognosi gli uni degli altri, e questo ci da una forza diversa. Non abbiamo più paura. Io non ho più paura. Cominciamo a cantare, sentiamo il calore del nostro pubblico, e ne siamo riscaldati, rinfrancati. Siamo davvero tra amici, anche se, in fondo, posso dire di conoscere poche persone tra loro. Ma quello che si capisce è che noi siamo qui per loro, e loro per noi. E' questo che conta.
Cantiamo, e la gioia la sentiamo quasi solida dentro di noi, intorno a noi. Sentiamo continuamente il bisogno di dirci con piccoli gesti che siamo insieme, che è bello stare insieme, ci guardiamo, ci sorridiamo, e le preoccupazioni se ne vanno, grazie anche al Coach che è attento a non alzare la tensione, e scherza con noi, ogni tanto, o si complimenta... Sentiamo che anche lui è accanto a noi. Siamo felici, e cerchiamo di comunicare la nostra gioia agli altri, e pare che ci riusciamo, raccogliamo applausi entusiasti e capiamo che ce la stiamo facendo, che ce l'abbiamo fatta. Il Coach ogni tanto coinvolge la platea nel nostro spettacolo, fa cantare tutti, fa ballare tutti, ed è bello davvero, perchè siamo sempre meno soli. Quando arriviamo in fondo all' "amen" di Total praise capiamo che il messaggio è passato, che non abbiamo eseguito un bel niente, ma abbiamo cantato con tutto noi stessi, abbiamo raccontato con tutto noi stessi.
La Giada, la nostra piccolina della scuola, ci ricorda, e ricorda a tutti, che dopo tanti discorsi, tanto cantare conta una sola cosa: che siamo venuti nella Casa di Dio e che Lui non sta fuori dalle cose che facciamo nella Sua Casa.
....
La serata finisce al MalaStrana, il nostro pub preferito, dove siamo di casa. Stavolta occupiamo un'intera saletta, e non basta, siamo noi, i nostri amici, tutta la famiglia del Coach, addirittura la Giada, nonostante l'ora tarda, coi suoi genitori. Godiamo, è vero, dell'accoglienza del locale, semplice, rustico, adatto a noi, ma godiamo soprattutto del sentirci vicini, del poterci scambiare a caldo le nostre emozioni, i nostri commenti, poterci guardare negli occhi e dispiacersi soltanto di non riuscire, adesso, a parlare con tutti, ad ascoltare tutti. Mangiamo con calma, beviamo. I nostri occhi ridono. Chissà come siamo buffi a vederci da fuori? Uno sguardo col Coach, un sorriso, il suono delle parole si perde in mezzo alle parole di tutti.
Grazie Leandro, grazie Prato Gospel School.
My life/Total praise
Sarei voluta esserci, perché in questi mesi ho seguito, attraverso i racconti di Brandy, le prove, le emozioni, la vostra comunione non solo di voci, e anche in quei momenti sarei voluta essere con voi.
Ora aspetto che mi raccontiate, aspetto di poter vivere attraverso di voi che c'eravate questa esperienza che così tanto ha dato a voi, e così tanto a chi vi ha ascoltato.
A voi la tastiera, Prato Gospel School!