mercoledì 15 luglio 2009

Quando, in caso di necessità....


E' quando ti accorgi di essere più indifeso, o perchè senti le tue difese sgretolarsi, oppure perchè tu stesso lasci le tue fortificazioni, le tue mura, i tuoi fossati, i tuoi cancelli, le tue torri merlate, il tuo sicuro rifugio... è proprio allora che puoi sentire dentro di te qualcosa di nuovo, di forte, di terribilmente forte, e non sai se sia un grido, un canto o un silenzio, se sia come una lama che ti strazia, una lancia che ti colpisce, sicura, da lontano, o uno schiaffo che parte da un passo davanti a te. Non sai se sono parole, o se è soltanto il sibilo del vento, qualcuno che vuole che tu dorma, o anzi, che tu stia ben sveglio. Non sai se sia una carezza, o un bacio, una foresta in fiamme o un gelido ghiacciaio. Non sai se sia un riposo, o una fatica, sai soltanto che non puoi sopportare, non un minuto di piu', e devi trovare il modo di dire cosa sia, di gridare, di reagire, e conoscere tutte le lingue del mondo, e sapere tutte le musiche del mondo, che sappiano far uscire fuori quello che dentro non riesci a far stare...
Le tue solite medicine non ti sanno guarire, la chitarra non ti ascolta, o non ti vuol sentire, e la voce peggio che mai.

Aspetti il giorno giusto. Ormai hai imparato in quale modo la tua voce, insieme agli altri, riesce a portar lontano i tuoi pensieri, a schiarirti il cuore, a distenderti le labbra in un sorriso, finalmente.
Finalmente, puoi lasciarti andare, aprire la bocca, e lasciarti andare. Anche per questa volta ce l'ha fatta.





1 commento:

Giledhel ha detto...

Tolkien, ancora Tolkien e le "Potenze dell'Ovest", chiamiamole come vogliamo, mi "leniscono" ancora qualche volta.
E' dura, fratello, dura per chi è abituato a guardare senza vetro affumicato (noi, puri e duri, per non dire masoc) e al tempo stesso sa illudersi con una briciola d'aver fatto un banchetto luculliano. Ciao, caro Fabio. Ci sentiremo presto. Daniela Giledhel