venerdì 21 novembre 2008

1) Amazing Grace

Tag: SINGIN' THE GOSPEL

Vorrei iniziare con questo post una serie di commenti ai brani che impareremo alla scuola gospel che frequentiamo io e l'Eliduin. Questi commenti non hanno nessuna pretesa, se non quella di far da cassa di risonanza ai suggerimenti che salgono dal cuore cantando, cercando una strada per raccontare il gospel, il vangelo, a tutto il mondo. Saranno sempre graditi i vostri commenti, se ne avete. Chissà cosa ne verrà fuori?

Amazing grace

Mi ha colpito, e da un po' ci penso, una particolarità di questo antico inno. Sembra quasi scritto, almeno il primo verso, per dare indicazioni all'ascoltatore, sembra quasi voglia dire: "Attento! Tu che sei stato salvato, tu che sei stato redento dal Signore, tu che hai visto la tua sorte mutata, la tua condanna cancellata. Attento!"
.....Attento, perchè il detto "fatta la grazia, gabbato lo santo" sta sempre dietro l'uscio. Per aiutarci a mantenere viva l'attenzione, il buon John Newton inserisce due frasi:
la prima: "I once was lost, but now I am found."
"Un tempo ero perduto, ma ora sono ritrovato"
la seconda: "Was blind but now I see."
"ero cieco ma adesso io vedo"

La prima frase mi riporta alla mente la parabola del " Padre Misericordioso", detta anche "del figliol prodigo". (Luca 15) "Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato".

In questa frase il ricordo della misericordia del Padre, della pazienza del Padre, dell'amore del Padre, di quell'amore che ci rinnova, che ci dona vita, che ci chiama figli anche quando abbiamo ripudiato ogni figliolanza, quell'amore che si prende cura, che non abbandona, che attende, che spera. Quella misericordia che certamente John Newton ha sentito su di se quando per lui è crollato il mondo fatto di denaro, di certezze, di sopraffazione, quando il suo cuore si è aperto, o forse è stato aperto, ed è stato inondato dall'amore. "Amazing grace, how sweet the sound that save a wretch like me!" Anche lui è stato ritrovato, lui che era perduto, è tornato a casa.

La seconda frase mi porta al racconto evangelico del cieco nato (Luca 9), che ha questo epilogo:

"23 Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l'età, chiedetelo a lui!».
24 Allora chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da' gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore». 25 Quegli rispose: «Se sia un peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo». 26 Allora gli dissero di nuovo: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». 27 Rispose loro: «Ve l'ho già detto e non mi avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». 28 Allora lo insultarono e gli dissero: «Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mosè! 29 Noi sappiamo infatti che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». 30 Rispose loro quell'uomo: «Proprio questo è strano, che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. 31 Ora, noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. 32 Da che mondo è mondo, non s'è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33 Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla».

Ci parla della necessità di testimoniare. Ero cieco, adesso ci vedo.
Chiedete, e vi dirò quello che è successo, e seppure non chiederete voi tutti mi conoscete, mi avete visto mendicare, seduto agli angoli delle strade. Ero cieco, ma Gesù mi ha guarito. Cos'altro posso dire?
Preghiamo che il Signore ci doni la forza di accettare la sua misericordia nella nostra vita, e anche il coraggio e la fermezza per testimoniarla ogni volta che ce ne sarà chiesta ragione!




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